Prologo di cui non sono convinta

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Drache Noir
00sabato 13 settembre 2008 20:46
Il pittore di quella tela aveva spennellato rosso e oro per colorare il cielo, con una spruzzata di nocciola aveva disegnato una chioma ricciuta e due occhi grandi, poi il profilo di una donna che guardava il prato, nascosta in un mulino. Per dipingere la bimba che aveva in braccio, solo due pennellate di candore.
E il quadro era pronto, semplice e caldo, senza decori né inserti preziosi.
Era solo una piana e un mulino, una donna e sua figlia. Già. Sembrava proprio un dipinto, ma i fiori del prato si muovevano davvero, e il laghetto che rifulgeva sotto il sole era realmente incantevole. Così come la donna abbracciava sua figlia e sospirava. Purtroppo quello non era un quadro. Era la cruda realtà, da cui Selenia e sua figlia scappavano senza sosta, assaporando i pochi attimi dolci della loro vita; una vita da prigioniere. E anche quella volta la minaccia aspettava dietro l’angolo, pronta a squassarle con le sue fauci, rimasuglio di un passato ancora forte. In fondo cosa aveva chiesto, quella donna? Solo di trascorrere un’esistenza placida e calda, al fianco di suo marito Narvalo e della sua bambina. Desiderava abitare in una casupola con un orto profumato, con le verdure carnose e i pomi rossi, cucinare delizie ricercate per il suo amato che rincasava, accudire sua figlia secondo sani principi, e poi, la notte, raccontarle favole curiose ed intriganti finché non avesse chiuso gli occhi. Voleva baciarla sulla fronte e poi spegnere la luce, addormentandosi in quella realtà magnifica. Ma tutto era andato storto sin dall’inizio, lei e Narvalo non si sarebbero mai dovuti incontrare, il loro amore doveva restare un attimo di follia. Invece loro si erano spinti avanti con coraggio, e avevano messo al mondo un’adorabile bambina, però non avevano retto, Narvalo si era sacrificato per concedere a lei e a Neyel un po’ di tempo. Per fuggire. Una lacrima piombò dalle sue ciglia, scivolando sulla gota e rigando la bocca che, un tempo, aveva goduto di baci affettuosi. Ma ora era tutto finito, tutto spento per sempre. Guardò la sua bambina, le labbra che descrivevano un arco triste.


(è solo la prima parte del prologo... se vi piace metto il resto...) [SM=g10700]
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