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Archivio storia

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2007 17:58
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Post: 4.831
Città: AVEZZANO
Età: 31
Sesso: Maschile
Drago Anziano
<b>Drago Dominatore</b>
15/10/2007 17:28
 
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CAPITOLO UNO

In un pomeriggio buio e tempestoso, una giovane scappava da alcune bestie orribili, tenendo forte contro il suo petto un fagotto avvolto in una coperta riccamente ricamata.
Doveva correre... doveva sbrigarsi.. non poteva permettere che le facessero del male.. sua figlia..
Anche lei era in pericolo. La donna correva più veloce delle sue possibilità fisiche, plasmata da una volontà che solo una madre può avere. Era inseguita da due terribili mostri, dall'aspetto pavido ed orribile, con occhi rossi e denti affilati.
Tutta la gente del villaggio era stata catturata e massacrata e mentre la donna correva, ne vedeva le palesi testimonianze.
Ad un certo punto inciampò....
-Sono perduta- pensò, ora mai l'avrebbero raggiunta in fretta,
ma cos'era? Raccolse l'oggetto su cui era inciampata, aveva una superfice arrugginita e sporca, lo riconobbe, ora poteva farcela...
si rialzò e si tagliò con l'oggetto il polso .... che si richiuse subito.
-Bene funziona-, riprese il faggotto caduto e riprese a correre ma stavolta era velocissima, saettava tra gli alberi come uno spirito del vento con grazia ed agilità...
Era stata una fortuna ritrovarla lì dove l'aveva lasciata...
ma... sapeva bene che questo gesto avrebbe richiesto l'estremo sacrificio:la morte.
Aveva paura.. ma non poteva permettere di lasciare la sua preziosa bambina a quei mostri..
chissà cosa le avrebbero fatto!
veloce come un fulmine, dopo essere riuscita a distanziare leggermente gli esseri giunse a una capanna nei pressi di un fiume.
-Ehi! Aiutatemi!- bussò forte alla porta e dopo ciò posata la bambina si accasciò al suolo morta.
Una signora sui cinquant'anni aprì con ira la porta, intenta a urlare in faccia a colui che tanto sgarbatamente aveva bussato alla porta. Ma ciò che vide non era proprio ciò che si aspettava di vedere. Sul terreno innevato era distesa una giovine donna. La signora vide che sul polso fuoriscivano repentinamente lingue di sangue caldo. Accorsa subito in aiuto alla ragazza, ma prima di inginnochiarsi vicino ad essa, scorse una piccola bambina, che probabilmente non superava i due anni. Il suo viso pienotto e pavido era scosso dal freddo e dalla paura e i suoi occhi erano palesemente dimostrazione di un dolore profondo.
La donna, però, decise di soccorrere prima quella ragazza che molto probabilmente era sua madre o sua sorella maggiore, quando...
all'improvviso arrivarono quei mostri.....
Erano indicibilmente brutti, occhi incassati in una testa bitorzoluta e purulenta, grandi mascelle sporgenti con zanne animali, non erano alti piu di un bambino ma avevano braccia muscolose e gambe che lo erano ancor di piu. La vecchia pensò:- TROLL- e già sapeva come combatterli, alzò le braccia verso di loro, e mentre quelli la assalivano le mani si illuminarono e i troll all'improvviso si abbatterono al suolo. La donna non ci pensò neanche un momento di più: prese la bambina e s'incamminò, ne avrebbero mandati altri...
S'incamminò nel bosco. Ad un certo punto una voce la fece trasalire:
"Dov'è stiamo andando ?". era la bambina che parlava : ma la sua non era una voce da bambina, ma da adulta, segnata da molti dolori.
la vecchia non sapeva cosa rispondere e continuò a camminare.
Sentiva la loro terribile presenza nell'aria... come aveva fatto a finire in questo guaio? Proprio lei che si era ritirata dal suo compito di maga reale per smettere di correre grossi rischi..
e questa strana bambina era il fatto più inquietante di tutta la vicenda, una piccola dagli occhi argentei e dalla voce saggia non poteva che essere fonte di guai!
Sbucarono improvvisi i guai. Sbucarono da alberi che contornavano la raduna in cui la donna e la bambina erano andati a riposare. Sbucarono agili e violenti, da ogni angolo della radura. Quei terribili mostri assalirono la donna, che presa alla sprovvista non poté altro che gridare. Tre di quei mostri la tennero ferma per gli arti e uno prese in braccio la bambina, la quale scoppiò in lacrime. Una violenta scossa vibrò nella radura. La bambina continuava a piangere e la scossa continuava ad intensificarsi. Il tutto culminò con un improvviso lampo azzurro.
Tutti i troll erano a terra, bruciati.
Dalle ombre spuntò un'uomo:
era anche lui abbastanza vecchio, ma la sua forza si poteva intuire lo stesso.
Si avvicinò minacciosamente alla donna che disse: -Dove t'eri cacciato?
lui si tolse il cappuccio che gli copriva la faccia e disse:- ormai sono vecchio per seguire le traccie!
i due si abbracciarono e si appartarono in un angolo
la bambina non capiva cos'era successo.
Poi i due si alzarono e andarono verso di lei.
-Grazie per avermi salvato...- disse la donna rimettendosi a posto i capelli, -Guarda che io non ho fatto proprio nulla!- ribatté l'uomo cadendo dalle nuvole.
-Ma allora! Deve essere stata lei!- indicò con lo sguardo la bambina che li seguiva trotterellando non capendo più ciò che accadeva.
-Dove l'hai trovata?- chiese l'uomo sottovoce
-Me l'ha lasciata una donna sotto casa..-
-E dov'è ora?
-MOrta-
L'uomo si voltò a guardare la bambina. era terrorizzata e i suoi occhi erano immersi in lacrime trattenute. Guardava i due signori con aria interrogativa mista allo sguardo di chi cerca velocemente qualcosa a se caro. L'improvviso volo di uno stormo di corvi fece spaventare la bambina che corse tremante dietro la gonna di lana della signora.
- E' meglio riportarla nel villaggio-
- No, impossibile-
- Perchè mai?- chiese repentino
- Perchè è sotto asedio-
- Oh no. E la nostra casa?-
- Stando ai margini del villaggio non dovrebbe catturare l'attenzione degli invasori. Era meglio che restavi a casa però, invece di divertirti a fare il cacciatore nella foresta- disse con tono lamentoso.
Un forte rumore rimbombò nella foresta.
-Ma cosa diavolo succede ancora?- borbottò l'uomo
-sembrava una grossa esplosione- rispose la donna
-Vado a vedere
-Okay andiamo
-No! Vado solo io!
-Ma non posso permettertelo!
-Tu devi badare alla bambina!
La bambina scoppiò improvvisamente a piangere, e ciò incitò la donna a rimanere in sua compagnia.
- Stai attento- le disse lei.
Lui non le rispose, ma fece un sottile accenno. Prese a correre, poi si fermò di botto. Si voltò. Aveva uno sguardo triste. La donna sussultò.
L'uomo le si avvicinò e la baciò, dopodichè riprese a correre.

Passarono lenti e agognianti due ore. Nel frattempo la donna aveva accesso un fuocerello, con un po' di rami e un tocco di magia.
- Come ti chiami - le chiese improvvisamente la bambina.
- Sushel - le rispose - e tu?- continuò con aria effettuosa.
- Ke..Kelia-
- Che bel nome- disse Sushel mentre le accarezzava i capelli.-
- Senti Kelia...- continuò la donna-Sai perchè quegli esseri ti inseguivano?-
-No-
-Sai cosa è successo a tua madre...?
-è andata in cielo vero?
-Si piccola..
-...- la bambina rimase impassibile e fredda
-Perchè non ti sfoghi con me piccola mia?
-Ho già pianto troppo, la mia mamma dice che non devo piangere.
"Già, aveva ragione la madre" pensò Sushel, ma fu proprio lei a piangere durante la notte. Il buio era calato nella radura e l'imbrunirsi della giornata aveva demoralizzato incipientemente Sushel, la quale, nel pieno della notte, barcalenava tra il desiderio di andare in giro alla ricerca del marito e l'amara consapevolezza di dover proteggere Kelia.
Pianse per svariate ore, troppe per contarle e si addormentò finalmente solo all'accennarsi dell'alba.
I cinquetii di uccelli dagli svariati colori la svegliarono, com'era stanca!
si alzò dal giaciglio di foglie secche che si era creata, suo marito non era tornato.
-Kelia! Kelia!- chiamò strofinandosi ancora gli occhi poichè assonnata, si accorse allora che la bambina non era più lì.
Era distrutta, amareggiata, abbattuta. Il marito perduto, la bambina scomparsa l'avevano sconvolta. Inoltre Kelia era scomparsa all'improvviso senza che lei se ne accorgesse. Era tutto colpa sua. Aveva lasciato andare da solo il marito, senza che lo convincesse ad aiutarlo con le sue forti arti magiche. Si era spregiudicamente abbandonata ad un profondo sonno, lasciando la bambina in pericolo e libera di esser catturata da quei mostri senza cuore.
Era sul punto di cedere e di sdraiarsi sull'erba umida e in parte innevata e di lasciare che il mondo scorra senza di lei e che lei non si prendesse e si sorbisse tutte le sciagure e le pesanti conseguenze delle sue azioni. Ma il ricordo del bacio dato al marito la sera prima e il riaffiorare nella mente di quello sguardo perduto e sconvolto della bambina la rianimò.
Si alzò e corse con determinazione verso il villaggio Sushanari.
[Modificato da Kylia92 15/10/2007 17:58]
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