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Ti ho vista

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2007 20:38
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Post: 92
Città: AVELLINO
Età: 115
Sesso: Maschile
03/09/2007 15:40
 
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la mia fanfiction sulle guerre dl mondo emerso...
Se vi piace posto il sekondo kapitalo...

Ti ho vista con Lui, Dubhe, ti ho vista. Vi ho visti camminare affianco, guardandovi con amore, con quei sorrisi che a me non hai mai donato, con quella bellezza che voti a Lui, solo a Lui. Io ti amavo, ma tu non mi hai amato. Mi hai baciato per convincermi a lasciarti andare, non perché mia amavi. Mi hai ucciso il cuore, Dubhe, ma io ti amo ancora. MI hai massacrato l’ anima,, Dubhe, ma ancora ti voglio, ancora darei tutto per averti. E invece quel maledetto mago, ti guarda e sorride. Ti ama anche Lui, ma anche tu lo ami,
Ti ho vista con Lui, Dubhe, e son morto. Nell’ attimo in cui mi sono reso conto che il tuo cuore era per Lui, il mio cuore è morto, anche se il corpo è ancora qui, davanti a te, le pupille fissate sul tuo volto. Ho ancora sulle labbra quel bacio, Dubhe, ma ora non è più dolce il sapore, è amaro, è falso. MI hai illuso per mesi, mi hai fatto credere che tu mi amassi, mi hai fatto credere ci fosse qualcosa, e invece era una bugia. Mi hai allontato da te con una bugia, Dubhe.
Ma io non odio te. Odio lui. Un mago, un ragazzino che hai conosciuto lì, nel buio, nella casa della setta. Tu lo ami, e Lui ti ama. Io ti amo, e odio Lui. So che non dovrei, ma non posso non odiarlo. L’ ho deciso stanotte, Dubhe. Forse sono pazzo, ma ti amo, tantissimo, e lo odio anche di più.
L’ ho deciso stanotte, Dubhe, l’ ho deciso. Dovessi soffrire l’ inferno, ce la farò.
Morirà, Dubhe, Lonerin morirà.



Jenna si sedette davanti alla scrivania. Una carta era posata lì, una carta rubata, una carta segreta. La pianta del palazzo, la pianta del luogo dove Dubhe e Lonerin dormivano. Insieme. Uno scatto di rabbia colpì Jenna, che sbattè con violenza una mano sul tavolo. Si calmò. Diede un occhiata alla carta. La stanza di Lonerin e Dubhe era molto lontana dalla porta principale, scelta sicuramente fatta da Dubhe. Più lontano sei dalla porta, meno probabile è che tu venga individuato. Jenna aveva passato giorni appostato, a guardare i loro movimenti. Ed era servito. Adesso sapeva che Dubhe usciva per circa mezz’ ora, durante la notte, dalla stanza, recandosi nei giardini.Era una specie di rituale. Aveva mezz’ ora per colpire, non di più. Era grazie a Dubhe che era così bravo a studiare le situazioni. Lei non lo sapeva, ma hai tempi in cui lui le procurava furti, lui seguiva sempre gli appostamenti di Dubhe, e così aveva scoperto la sue tecniche.
- Adesso è ora di dormire – si disse. – Domani dovrò colpire.
Lonerin si addormentò facilmente, stanchissimo com’ era. Un solo pensiero gli attraversò la mente prima di dormire. TI sei uccisa da sola, mio fiore. Anzi, hai ucciso lui.



La mattina dopo Lonerin si alzò presto, intorno alle otto. Seduto sul letto, fissò il muro. Ne sei sicuro? Chiese a se stesso. Riflettè. Lui lo voleva, ma sapeva una cosa. Dubhe non lo vuole, la farò soffrire. Per un attimo ebbe un dubbio. Tu hai fatto soffrire me, mio fiore, e per una volta anche io posso calpestare i tuoi petali. Non ebbe più dubbi. Prese la cintura in cui teneva i suoi coltelli. Li tirò fuori, ad uno ad uno, li guardò, gli occhi fissi su ogni piccola parte di quelle armi. Iniziò a lucidarli, rendendoli splendenti, luccicanti, bellissimi a vedere. Controllò il filo di ciascuna delle piccole lame. Poi rimise ogni coltello al suo posto, e si mise la cintura. Uscì dalla stanza, uscì dalla locanda.
Il trambusto di Makrat lo colpì come un cinghiale carica un cacciatore distratto. Ogni piccola parte di Lui faticò ad entrare nell’ atmosfera allegra della città. Gli ci vollero circa dieci minuti per riuscire a trovare la forza di muoversi in quella strade senza attirare un po’ di sguardi. Si diresse al mercato, doveva fare una cosa. Subito entrato nell’ area del mercato si avvicinò ad una bancarella, gestita da una donna. Si fermò a pochi metri dalla bancarella, e fissò la donna. Un tempo lei viveva a Selva, un piccolo paese lì vicino. Ora non più. Era lei. La madre di Dubhe. Si girò indietro, e si allontanò da quella bancarella. Gli serviva un cavallo. Dopo l’ assassinio avrebbe dovuto scappare subito da Makrat, e dal Mondo Emerso. Avrebbe dovuto lasciare un po’ di traccie false, traccie che andavano verso il Saar. Si sarebbe spinto fino al confine Est della terra del mare, facendo credere di voler andare oltre il Saar, invece poi sarebbe tornato indietro senza lasciare traccie e sarebbe fuggito attraversando il deserto. Probabilmente sarebbe morto, ma aveva deciso così. Tuttavia sarebbe dovuto fuggire a cavallo, se voleva farcela. Aveva lavorato sodo per avere abbastanza soldi per comparlo, furti su furti, ma alla fine erano serviti.
Di recente era stata aperta una scuderia che vendeva stalloni bianchi, ottimi cavalli. Jenna si recò lì.
Il negoziante gli si avvicinò, un uomo biondo e molto alto.
- Volete comprare un cavallo? – chiese.
- Si. Ho bisogno di un cavallo. Ma deve essere molto forte, deve sostenere un viaggio fino al Saar, quasi senza fermarsi.
Ancora un ottimo lavoro. Quando avessero scoperto che era fuggito su uno stallone bianco, avrebbero fatto parlare il negoziante, che avrebbe confermato la direzione verso il Saar.
- Penso di sapere che stallone ti serve. Si chiama Skai, è molto veloce e non si stanca facilmente. Ma costa molto. –
La cifra che l’ uomo gli disse corrispondeva esattamente a quanto aveva. Jenna uscì dalla scuderia con il suo cavallo bianco, che lasciò nelle scuderie della locanda.
Rientrò nelle sue stanze, e si stese sul letto.
- Adesso ho proprio bisogno di dormire .
Gli sembrò di vedere come una visione. Vide Dubhe, bellissima come sempre, che lo fissava. Era triste, glielo si leggeva in faccia. E prima di addormentarsi, un attimo prima, gli sembrò che parlasse.
No, - diceva– No.
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"Lavori in corso ci dispiace x l' inkoveniente hanno skoperto una kasa dell' antikità, due skeletri abbracciati qualke osso poko o niente, ma il loro bacio và avanti, x l' eternità" Da jovanotti, "temporale"...

La differenza fra un capo e un leader è ke il capo dice "vai", mente il leader dice "andiamo".

" La mia pagina su EFP, x favore fateci una visitina! "

forse è stupida,
quella canzone,
ma forse vivo di lei
e vivo per lei,
sperando di sentirla ancora,
solo una volta,
di sentirmi ancora,
solo una volta,
vivo.


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03/09/2007 15:45
 
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a me piace..! [SM=g8920] [SM=g8920]
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03/09/2007 15:56
 
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scrivi davvero bene, aparte in alcune parti dove ci sn delle ripetizioni. davvero bello [SM=g9313]
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03/09/2007 18:30
 
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bn, allora ekko il sekondo e conclusivo kapitolo...

Cap. II : dolce sangue, dolce morte.

Era passata circa mezz’ ora dalla mezzanotte, un ragazzo si alzò dal suo letto. Jenna si fissò allo specchio. Era segnato dai giorni passati a studiare, tremava, era frenetico. Le mani bramavano sangue, il volto rabbioso e concentrato sembrava distruggere Lonerin con gli occhi.
Prese un foglio, e velocemente scrisse qualcosa, con una calligrafia veloce e frenetica. Posò il biglietto sul letto disfatto. Quando lo avessero visto lui sarebbe già stato lontano, e già avrebbe avuto il sangue sulle mani.
Uscì dalla stanza, e scese silenziosamente le scale. Arrivò davanti al luogo dove solitamente si pagava il soggiorno nella locanda, posò una piccola somma, rubata il giorno stesso, sul bancone. La porta si chiuse silenziosamente, passi lenti andarono verso il bianco stallone, già sellato. Jenna portò il cavallo al limite della città e lo legò lì.
Dopo aver legato bene il cavallo, si diresse a piedi verso il palazzo reale, in cui Dubhe e Lonerin soggiornavano. La strada era corta, in circa dieci minuti di cammino fu lì.
Si fermò a circa venti metri dall’ edificio. Ripetè mentalmente il piano.
Le guardie si muovevano in maniera sistematica, molto complicata da aggirare. C’ era un secondo, un solo secondo, in cui nessuna guardia aveva gli occhi sul luogo dove Jenna voleva passare. Le possibilità erano pochissime, ma Lui era determinato. La notte le porte erano comunque aperte, perché alcune persone arrivavano di notte. Jenna si sarebbe tolto una piccola soddisfazione. Uccidere entrando dall’ ingresso principale. Da lì sarebbe arrivato da un balcone che dava direttamente sui giardini. Quel balcone era in una stanza che pochi utilizzavano, mai a quell’ ora. Appena avesse visto Dubhe nei giardini, si sarebbe mosso. Velocemente sarebbe arrivato alla loro stanza, dove probabilmente la porta era socchiusa, per non dare noie a Dubhe. Ma anche se fosse stata chiusa, Lui l’ avrebbe scassinata. Poi, una volta entrato, l’ avrebbe ucciso.
Focalizzò il punto in cui doveva passare. E’ il momento. Una rapida corsa, e fu dentro. Lui stesso non capì come aveva fatto a correre così velocemente. Poi fissò i corridoi che erano davanti a Lui. Velocemente imboccò quello giusto, che portava a una scala secondaria. Un paio di guardie, aggirate con facilità e fu alla scala. Salì velocmente gli scalini. La scala portava direttamente davanti ad un corridoio. La prima davanti a Lui era la porta del balcone. Rapidamente entrò e si affacciò. Dannazione. Jenna vide che Dubhe era già lì. Non sapeva da quanto, aveva perso la sua regolazione. Velocemente, quasi che sembro teletrasportarsi, attraversò quattro o cinque corridoi, aggirando le guardie come se non ci fossero. Eccola. Nel fissare la porta della stanza Jenna se ne capacitò: Ora non si torna indietro. La porta era chiusa, e Jenna la scassinò in un tempo che sembrò impercettibile. Aveva scassinato di rado serrature, lui era un ladro di strada, eppure era riuscito a scassinare in pochi secondi una delle porte più complicate di tutto il mondo emerso.
Entrò, lo vide. Dormiva pesantemente. Si avvicinò. Lo fissò. La mano non tremava, lo fissava, senza pietà.
Affondò il coltello.
Non morì, ma gridò. Dannazione! Lonerin iniziò a mugugnare un incantesimo. Il coltello affondò nel ventre, le labbra si fermarono. Lonerin si immobilizzò, le labbra allargate a pronunciare una parola. Lonerin si immobilizzò, morto. Jenna provò un improvviso piacere, nel vedere il sangue che sgorgava dal ventre del ragazzo. Una porta si aprì dietro di Lui. Una voce femminile gridò:
- No… no… non… non può essere! – La voce era disperata, gridava così forte da spaccare i timpani. – Chi è stato? Chi è stato? –
Jenna saltò dalla finestra, rompendo il vetro, ma per un attimo Dubhe vide il suo volto.
- Jenna… - disse. – Pagherai, Jenna. No, non morirai, ma pregherai di morire, soffrirai, soffrirai l’ inferno, te lo giuro… - Prese un po’ di sangue, sfiorando Lonerin.
- Te lo giuro, te lo giuro su di Lui. – Una lacrima di rabbia solcò il viso di Dubhe.
- Te lo giuro.


L’ oste entra nella stanza. Subito vede il letto disfatto. Sopra alle lenzuola sgualcite, un piccolo biglietto. L’ uomo lo prende, e lo legge. Lo rilegge volte e volte, stupito, e infine lo posa dov’ era. Sulle lenzuola del letto ora c’ è di nuovo un biglietto, appoggiato su un coltello, con sopra una piccola macchia di sangue a forma di “L” e una scritta. Quella scritta, la scritta di un assassino, dice più di quanto sembri. Lì, sulla carta, c’ è il destino di due uomini.
[G ]“Ecco a cosa può portare quella cosa, quella sensazione crudele che ci distrugge ma che vogliamo provare ancora. Ecco a cosa può portare l’ amore.

J.
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La differenza fra un capo e un leader è ke il capo dice "vai", mente il leader dice "andiamo".

" La mia pagina su EFP, x favore fateci una visitina! "

forse è stupida,
quella canzone,
ma forse vivo di lei
e vivo per lei,
sperando di sentirla ancora,
solo una volta,
di sentirmi ancora,
solo una volta,
vivo.


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10/09/2007 20:41
 
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guarda... leggendo i tuoi scritti sono rimasta colpita, nonostante qualche piccolo errore (qualche ripetizione inutile). mi piace il tuo modo di scrivere e le tue idee.... [SM=g8920]
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<b>Drago Dominatore</b>
11/09/2007 10:17
 
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la quoto.... e benvenuta frangi nel forum [SM=g1343702]
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Post: 88
Città: CORSICO
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Sesso: Femminile
11/09/2007 17:21
 
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[SM=g1343696] grazie x il benvenuto. è stato bello iniziare a inserire commenti da uno scritto fatto bene. [SM=g9300]
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presente e passato, una fusione per creare un momento fuori dal tempo, magico e irripetibile.
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Post: 4.831
Città: AVEZZANO
Età: 31
Sesso: Maschile
Drago Anziano
<b>Drago Dominatore</b>
11/09/2007 17:26
 
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c'è una sezione chiamata "le fauci del drago"
li puoi aprire una tua cartella e presentarti in modo che ti conoscano tutti e che ti salutino. [SM=g9313] [SM=g1343704]
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Post: 481
Città: MILANO
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Sesso: Femminile
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12/09/2007 13:52
 
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Re:
frangi90, 10/09/2007 20.41:

guarda... leggendo i tuoi scritti sono rimasta colpita, nonostante qualche piccolo errore (qualche ripetizione inutile). mi piace il tuo modo di scrivere e le tue idee.... [SM=g8920]




ti quoto!!
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Post: 3.203
Città: NOVALESA
Età: 31
Sesso: Femminile
Drago Saggio
26/11/2007 18:34
 
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bella
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prova a toccarmi!
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Post: 4.612
Città: SIENA
Età: 30
Sesso: Femminile
Drago Anziano
Grande Dragone Dorato
26/11/2007 20:38
 
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Re:
frangi90, 10/09/2007 20.41:

guarda... leggendo i tuoi scritti sono rimasta colpita, nonostante qualche piccolo errore (qualche ripetizione inutile). mi piace il tuo modo di scrivere e le tue idee.... [SM=g8920]




quoto anche io!! [SM=g8920] [SM=g9313] [SM=g9313]
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Smetterò di amarti solo quando un pittore sordo riuscirà a dipingere il rumore di un petalo di rosa cadere su un pavimento di cristallo di un castello mai esistito ...Jim Morrison...
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