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Bello come un fuoco imperituro, il sacro uccello Fenice si presenta come un aquila vigorosa il cui purpureo e dorato manto del corpo e delle ali lasciano il posto ai riflessi lucenti della coda e alle due piume ritte in capo,l’una azzurro tenue l’altra rosa.

Considerato da sempre il Re degli Uccelli, è un esemplare unico nel vero senso della parola: non esistono due fenici che possano mai solcare i cieli insieme. La Fenice è infatti un animale immortale, che circa ogni 500 anni si rinnova, ardendo in un aromatico fuoco ramoscelli di mirto, incenso, sandalo, legno di cedro, cannella, spigonardo, mirra e le più pregiate piante balsamiche, per poi risorgere in un pulcino che dopo tre giorni troverà il vigore dell’uccello adulto e cantando con il suo canto arcano e sovrannaturale spiccherà il volo verso i limpidi cieli del mondo o secondo la leggenda verso l’albero sacro di Heliopolis, la città del sole a lei sacra.

La leggenda dell’araba Fenice ha inizio in Egitto, dove con il nome di BENU (“risplendere,sorgere o volare”), si presenta come mistico emblema del dio Ra e in alcuni miti come sua forma fisica nel mondo. BENU era molto simile all’odierna concezione dell’animale adulto, incoronato però con l’Atef (corona dell’ Alto Egitto con due piume di struzzo) o con il disco solare.

Spesso “scambiato” con altri animali in parte ad esso simili da molti popoli dell’antichità ( il fagiano per i Romani o l’Ibis per gli Ebrei ad esempio), solo gli antichi Egizi avevano l’abitudine di “rappresentare” e non identificare la Fenice con l’airone cinereo nei riti di Heliopolis, il cui passaggio era segno di buon auspicio.

Sempre nell’antico Egitto ha origine la leggendaria immortalità della Fenice, spiegata qui come in un dono del risorto Osiride al BENU, a cui svela il segreto della risurrezione , e ad Osiride oltre a Ra è anticamente legata qui come simbolo del rinnovamento spirituale e della rinascita e soprattutto come forza vitale che sia per prima nata nel caos originale prima dell’opera del Dio Ptah, nascendo dal sacro fuoco di Heliopolis, unica e insostituibile, “sempre eadem”.

Comparsa in tutte le civiltà anche se con nomi o aspetti diversi, le Fenici pongono un quesito interessante tanto quello sull’esistenza dei Draghi.