il basilisco

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zara90
00venerdì 17 agosto 2007 18:14
L'origine del mito

Fascino e paura, una miscela di sensazioni che in natura è facile provare davanti a molte creature. Non ha senso cercare di stabilire quale sia l'animale che più ci terrorizza, ma, di sicuro, un posto di rilievo in un'ipotetica classifica lo occuperebbero i serpenti.

Lo strano modo di muoversi, unico fra i vertebrati, forza e fragilità, mistero e pericolo; e soprattutto gli occhi, quegli occhi alieni che fin dagli albori della civiltà hanno stimolato la fantasia dei nostri antenati.

Non per niente il Male nella Bibbia è personificato da un serpente. Non per niente i mostri più spaventosi di un po tutte le mitologie hanno qualcosa a che fare coi rettili striscianti.

La dea Uadjet per gli egizi, il Serpente di Midgard per i vichinghi e, il più conosciuto e terribile di tutti, il basilisco per greci e latini.

L'origine del mito del basilisco, dal greco basiliskos, il piccolo re, affonda le sue radici nella tradizione orale. Nel mondo dei serpenti, questo mostro leggendario è lessere fantastico per eccellenza, e la sua esistenza è carica di significati simbolici.

È quasi immortale ed è il principe o il sovrano di tutti gli animali che strisciano.
Sulla testa può avere una o tre creste a forma di mitra (che suppongo non sia il fucile [SM=g10255]), o un diadema bianco sulla fronte, tutti simboli di regalità.

Gli egizi lo chiamavano ureo, e lo raffiguravano con la coda nascosta sotto al corpo a rappresentazione dell'eternità.

Per naturalisti antichi come Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), che ne parla nel suo Naturalis Historia, il nostro sinuoso amico ha dimensioni piuttosto modeste, ma è pericolosissimo.

In Cirenaica, regione storica e geografica della moderna Libia, è facile incontrarlo: gli arbusti seccano al suo passaggio, i prati diventano deserti. Col soffio brucia le pietre.

Quando un cavaliere ne uccise uno con la lancia, un potente veleno salì dal cadavere del basilisco e uomo e cavallo ne furono annientati.

Plinio se lo immaginava che cammina strisciando solo la parte posteriore del corpo, con il busto retto, come i cobra.

Gli attribuiva, però, anche poteri taumaturgici e la capacità di aiutare a esaudire le preghiere per gli dèi.

Ma la mentalità marziale dei Romani imponeva che non potevano esserci nemici invincibili, e così anche il re dei serpenti aveva la sua nemesi: la donnola, il cui odore è mortale per il basilisco. E qui troviamo un'altra similitudine col cobra, che realmente, in natura, ha un antagonista tenace come la mangusta, molto simile alla donnola e così ben descritta nel Libro della Giungla di Rudyard Kipling.

L'arma più terribile del mitologico basilisco è lo sguardo, letale per l'uomo.

Questa particolare abilità è riconducibile alla sua origine: il mortifero serpente, infatti, nasce dal sangue della testa decapitata di Medusa, la Gorgone sconfitta dalleroe Perseo.

Una leggenda racconta come Alessandro Magno, durante la sua spedizione in India, ordinò di montare sugli scudi dei suoi soldati degli specchi, proprio per evitare di essere attaccato dall'orrendo mostro.

Per un altro naturalista classico, Eliano il Sofista (170-235 d.C.), il tallone d'Achille per i formidabili poteri del basilisco sono i galli. Il viaggiare di Libia si porta sempre dietro un gallo, e quando il basilisco vede il pacifico animale da cortile, inizia a tremare. Il canto dei galli provoca nei basilischi dolorose convulsioni, e se siamo all'alba, la morte.

Questa interpretazione è in qualche modo legata a un'altra leggenda classica, molto diffusa, secondo cui il basilisco nasce da un uovo deposto da una gallina di sette anni e covato da un serpente o da un rospo, in una notte di plenilunio o sotto altre particolari condizioni atmosferiche e astrologiche.

Per maghi e divinatori, il sangue di basilisco, nero come la pece, aveva poteri mistici. Distillato, diventava più splendente del cinabro, ovvero il solfuro di mercurio, dal colore rosso vermiglio con riflessi adamantini.

ma perchè tutti gli esseri che dal medioevo in giù erano i cattivi per eccellenza - compreso il drago - sono rettili?? poveri serpenti, non fanno mai niente di male... [SM=g7450]
zara90
00venerdì 17 agosto 2007 18:19
il Basilisco nel medioevo

Con l'avvento della Cristianità, del basilisco come di tutti gli altri animali mitologici, se ne parla nei bestiari.
Il famigerato serpentone, col tempo inizia a inglobare caratteristiche dei galli, tanto che viene rappresentato con corpo di serpente, testa di gallo e ali e zampe d'aquila. Diventa così simile a un altro animale fantastico, la cockatrice, che in molti casi è una sorta di secondo nome del nostro mostro.

Il gallo, simbolo di collera e lascivia, usato nei sabba dalle streghe per aiutarle nel coito col Demonio, unito al Male primigenio e all'inganno del serpente, fanno del basilisco un concentrato di malvagità. Fino a renderlo, a seconda del contesto, una vera e propria personificazione del Diavolo o del peccato. (e cosa ho detto io?XD)

Scrive Sant'Agostino:  Rex est serpentium basiliscus sicut diabolus est rex daemoniorum  ovvero:  Il basilisco è il re dei serpenti, come il diavolo è il re dei demoni.

Fra i sette peccati capitali, il simbolo della lussuria è proprio il basilisco: da qui la comune opinione che la sifilide, che cominciò a flagellare la popolazione europea dalla fine del XV secolo, fosse attribuita al veleno di questo rettile il cui tema trionfa ancora su un capitello della prima colonna della navata sinistra della cattedrale di Bitonto. È il capitello della tentazione diabolica sul quale il basilisco è raffigurato in posizione di movimento, con le ali spiegate, la coda strisciante, la cresta alzata, lo sguardo fisso e il becco semiaperto, pronto a soffiare sulla preda il suo fiato mortale.

Le uova dal guscio soffice e senza tuorlo che a volte le galline producono alla fine del periodo di schiusa, si pensava venissero da un gallo fecondato da un serpente, erano considerate portatrici di sventure e a volte additate come uova di basilisco.

Nel tardo Medio Evo è una delle creature più temibili: ha la capacità di sputare fiamme o veleno, di uccidere col suono della voce o anche con un semplice tocco.

Diventa così, per gli alchimisti medievali, la personificazione del fuoco distruttore, il potere in grado di plasmare i metalli e trasformare la materia. In alcuni casi è collegato alla Pietra Filosofale.

Rimangono le caratteristiche mortifere e lo sguardo che uccide, ma col tempo cambiano i metodi per combatterlo.

Meno diffusi i canti di gallo, più apprezzati per i significati simbolici uno specchio o una campana di vetro, da opporre agli occhi assassini proprio come fece Perseo con Medusa. Una sorta di simbologia del male che finisce per distruggere se stesso.

Un bell'esempio lo troviamo nella cattedrale di Vezelay, in Francia, dove in un rilievo si vede un cavaliere che tiene davanti a sé una campana di vetro. Di fronte a lui, un basilisco. Curiosa la cavalcatura del soldato: un mostruoso insetto dal volto umano.

Il salmo 90,13 recita qualcosa come: "Calpesterai l'aspide e il basilisco, schiaccerai il leone e il drago" in riferimento a Gesù. Una bella statua nella cattedrale di Amiens, sempre in Francia, raffigura bene la scena.

L'origine di queste interpretazioni così negative del basilisco sembra abbiano origine nel Vulgata di San Girolamo, dove l'ebraico sepha (serpente mortifero), viene tradotto proprio con basiliscus.

Nel XV secolo la sifilide era definita il male del basilisco, proprio per l'accostamento del nostro mostro con la lussuria, ed era ancora diffusa la credenza che la vicinanza di una donnola o di un ermellino potessero essere di giovamento al malato.

Fino al XVII secolo, in Europa e nel Nuovo Mondo, nelle fiere di paese o nei cosiddetti freak show, gli spettacoli dei fenomeni da baraccone, venivano mostrati esemplari di basilisco di Libia, in realtà fatti ad arte unendo le parti di diversi animali.

Un grosso cannone che faceva strage di fanti fra il XIV e il XV in Europa, era chiamato proprio basilisco.

Nella città di Genova si racconta la cacciata da parte di San Siro di un basilisco che si era nascosto in un pozzo. Fra le tante testimonianze, c'è una lapide fra via Fossatello e via S. Siro a ricordo del luogo dove c'era il pozzo.

La città di Basilea, in Svizzera, ha come simbolo proprio il basilisco.
zara90
00venerdì 17 agosto 2007 18:21
dov'è oggi il signore dei serpenti?
Il mito del basilisco, in Europa, ebbe molta fortuna nell'arco alpino, dove la fauna locale, fra grossi anfibi, salamandre, ramarri e serpenti di vario tipo, offre tutt'oggi terreno fertile alla fantasia di abitanti e turisti. In Italia, in particolare, il nostro regale quanto mortale serpente è protagonista di molte leggende e dicerie di paese, in Valchiavenna e Valtellina.

Qui prende nomi dialettali, come basalèsk o baselèsk, ma si tratta sempre di lui. Nei boschi della Val Gerola il terribile verso del basilisco si può udire nelle giornate nuvolose, e bisogna scappare subito, perché chi non si tappa le orecchie in tempo rischia la morte. In Val Fabiòlo, c'è un passo, presso la baita di Bures, è presidiato da un drago con le ali da pipistrello e la testa di gallo, che volteggia sopra il maggengo della Motta. Il basilisco compare in moltissimi giochi e romanzi fantasy. Nei vari manuali dei mostri del gioco di ruolo Dungeons & Dragons di Wizards of the Coast è quasi sempre presente. È stato anche una delle prime creature del gioco di carte collezionabili Magic The Gathering, dello stesso editore. Era un creatura velenosa, naturalmente, insieme alla sua cugina cockatrice. Il più famoso basilisco della letteratura moderna è senza dubbio il mostruoso guardiano della Camera dei Segreti nel secondo volume della saga di Harry Potter, di J. K. Rowling.

Lo stesso discorso vale per la versione cinematografica delle avventure del maghetto più amato di tutti i tempi.

In natura è stato dato il nome di basilisco a una famiglia di rettili parenti delle iguane, descritti per la prima volta da E. D. Cope a metà del diciannovesimo secolo. I basilischi hanno una o più creste sopra la testa, proprio come il loro alter ego mitologico, sono arboricoli e ottimi nuotatori, si nutrono di pesci, anfibi e piccoli rettili.
zara90
00venerdì 17 agosto 2007 18:21
il vero basilisco
Sono diffusi soprattutto in America centrale, in Costa Rica e Nicaragua, nelle foreste umide tropicali. La maggior parte delle specie di basilisco è in grado di correre sulle zampe posteriori e raggiunge fino ai 10 Km orari. Lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung usa i basilisco per rappresentare la materia primigenia da cui si deve partire per completare l'Opera. Il basilisco è l'allegoria di quello stato mentale elementare da cui bisogna cominciare per arrivare alla Conoscenza.
Kylia92
00giovedì 15 novembre 2007 21:45
ma... non c'era stata una discussione simile già?
fansdiLicia
00giovedì 15 novembre 2007 22:15
questa è la prima
Kylia92
00sabato 17 novembre 2007 17:00
bo..mi sarò confusa
fansdiLicia
00domenica 18 novembre 2007 12:44
FAI PIU' ATTENZIONE ç_ç

naturalmente scherzo X3
zara90
00domenica 18 novembre 2007 13:13
X3... è un nuovo smile? [SM=g10303]
fansdiLicia
00domenica 18 novembre 2007 16:04
scusate XD
era questo :3
zara90
00domenica 18 novembre 2007 18:36
aaaah... [SM=g10631]
fansdiLicia
00domenica 18 novembre 2007 19:01
[SM=g1399265]
zara90
00domenica 18 novembre 2007 19:04
Testo nascosto - clicca qui
Kylia92
00domenica 18 novembre 2007 19:38
eheheh
fansdiLicia
00lunedì 19 novembre 2007 12:39
[SM=g1381672]
Kylia92
00lunedì 19 novembre 2007 18:52
ma no dai... scherzavamo! Ripigliate! Cmq.. quant'è bello questo basilisco caro caro... ne ho proprio uno a casa mia.. fa compagnia a ido!
zara90
00lunedì 19 novembre 2007 19:04
Re:
Kylia92, 19/11/2007 18.52:

ma no dai... scherzavamo!



non te la prendere... [SM=x1394616]

Kylia92, 19/11/2007 18.52:

Cmq.. quant'è bello questo basilisco caro caro... ne ho proprio uno a casa mia.. fa compagnia a ido!



non si scannano a vicenda??
[SM=x1413400]
Kylia92
00lunedì 19 novembre 2007 19:07
nooooooooo sono amicissimisssimisssimi! Come sono carini quando riposano uno a fianco all'altro!
zara90
00lunedì 19 novembre 2007 19:12
OT

e tu riesci a dormire quando riposano loro? [SM=g1343696]
Kylia92
00lunedì 19 novembre 2007 19:14
si solo allora... perchè tutto il resto del giorno fanno un fracasso!
E poi... il basilisco.. mi sembra che mi studi sempre.. come se aspettasse il momento opportuno per farmi la pelle!
zara90
00lunedì 19 novembre 2007 19:21
fortunatamente i draghi sono leali! non vorrei mai avere un basilisco in casa! [SM=g10398]
Kylia92
00lunedì 19 novembre 2007 19:23
ma i draghi sono senzienti.... mentre i basilischi no... i basilischi li devi considerare un po' come animaletti da compagnia... i draghi come amici o compagni di avventura
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