gli enigmi della sfinge

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
zara90
00domenica 9 settembre 2007 15:50
Già da un po’, qualche milione di anni, noi del genere Homo abbiamo capito che il modo migliore per farsi strada nel nostro mondo, per competere con e superare le altre specie animali e in una certa misura i nostri simili, bisogna usare il cervello. Naturalmente questo aspetto essenziale della vita degli esseri umani trova una sua espressione mitologica in diverse forme. Nella maggior parte delle culture antiche, esiste l’”eroe tecnologico”, colui che riesce a compiere il salto di qualità che dà all’uomo l’intelligenza, di solito espressa sotto forma di una qualche innovazione essenziale per la vita. il più famoso è senz’altro Prometeo, che nella mitologia greca ruba il fuoco agli dèi. Ma ci sono molti altri esempi mitologici dove viene ribadito il ruolo essenziale dell’uso del cervello nella vita dell’uomo. Ricordiamo che in una folla di eroi nerboruti, coraggiosi, mezzi invulnerabili, fortissimi e bellissimi, quello che esce meglio dalla guerra di Troia è il furbo Ulisse, che prima di ogni altra cosa era di certo il più intelligente degli eroi greci; oltre che un ladro, un bugiardo, e furbastro della peggior specie. E non è l’unico a dover usare il cervello per cavarsela nelle situazioni più disperate.
Il coraggioso Edipo si trova a dover affrontare uno degli animali mitologici destinati a grande fortuna nell’immaginario collettivo di ogni tempo: la Sfinge. E per vincere il mostro, ci sarà bisogno di mettrci la testa.
zara90
00domenica 9 settembre 2007 15:52
Edipo: l'uomo vince sulla bestia, il Fato vince sull'uomo
Racconta Sofocle (Colono 496 a.C.— Atene 406 a.C.), in quella che senz’altro è la sua tragedia più famosa, L’Edipo re, dell’ineluttabile destino di un giovane. La composizione dell’opera è incerta, ma siamo comunque nella metà del V secolo a. C.
Viveva dalle parti di Corinto il giovane Edipo, figlio adottivo del re locale, il buon Pòlibo. Il baldo ragazzetto non sa di non essere il figlio naturale del Re, almeno finché non gli viene svelato da un conoscente. Adirato e incapace di accettare la realtà, Edipo si rivolge all’Oracolo di Delfi. Come ogni buon oracolo che si rispetti, quello di Delfi di solito risponde con frasi sibilline, così rischia di sbagliare il meno possibile. Non è il caso di Edipo. Al giovane non viene rivelata la vera identità dei suoi genitori, ma gli viene fatta una profezia molto precisa: egli ucciderà il padre, sposerà la madre e da quelle nozze nasceranno dei figli che saranno anche suoi fratelli.
Inorridito, Edipo crede che l’Oracolo parli dei suoi genitori adottivi. Il ragazzo è tutto d’un pezzo e decide che non metterà mai più piede a Corinto.

Si dirige allora verso Tebe. Gli capita di incrociare un cocchio, che pretende il passaggio. Edipo fa per spostarsi, ma il conducente del cocchio gli mena lo stesso una frustata. Edipo, che non è proprio un tranquillone, uccide il conducente con tutto il seguito. Si salva solo un vecchio, che torna in città per riferire l’accaduto. Fra le vittime di Edipo c’è Laio, il re di Tebe. Così quando il giovane arriva in città, scopre che il trono è vacante.

Ora, come accade a quasi tutte le città della Grecia mitologica, anche Tebe è vessata da un terribile mostro. Si tratta proprio della nostra Sfinge. In linea di massima, la Sfinge greca ha il corpo da leone, la testa di donna e le ali d’aquila. Al contrario della maggior parte delle fiere fantastiche, però, la Sfinge non è priva d’intelletto, anzi. La, si fa per dire, bella leonessa finisce per proporre un complicato enigma, un giochino d’intelligenza a chi si trovi a passarle davanti, là dov’è appostata, alle pendici del monte Citerone. Era stata Giunone a porla in quel luogo, per punire gli abitanti della città di non aver fatto abbastanza sacrifici in suo onore. Naturalmente, la Sfinge massacra senza ritegno tutti quelli che non riescono a risolvere l’indovinello. Inutile dire che nessuno, fino all’arrivo di Edipo, era riuscito nell’intento.

L’origine del termine Sfinge non è ben chiaro, dato che il mostro, come vedremo in seguito, ha origini dalla mitologia egizia. Il greco Sphinx deriva dal verbo sphig, serrare, soffocare, stringere. Ma è probabile che il termine abbia origine, o sia stato influenzato, dal copto (la lingua egizia scritta coi caratteri greci) fik, demone. Meno accreditata è l’ipotesi che derivi dall’egiziano Shesep-ankh, un titolo attribuito alle statue reali della IV Dinastia (intorno al 2600-2500 a. C.)

Fatto sta, per qualunque motivo i tebani abbiano deciso di chiamare così il loro mostro (quasi uno status symbol per ogni metropoli mitologica che si rispetti), a un certo punto decidono di liberarsene. Anche perché la cara Sfinge, forte del suo smisurato orgoglio intellettuale, di poveracci, giovani e vecchi, nobili e plebei, ne aveva già fatti fuori parecchi. Evidentemente i tebani antichi non avevano una grande passione per uno dei passatempi preferiti dell’uomo moderno: l’enigmistica, di cui la Sfinge è diventato il simbolo indiscusso.
Anzi, i tebani odiano così tanto qual maledetto indovinello che sono disposti a dare il trono e la bella regina rimasta vedova. Inutile dire che il nostro eroe, come ogni eroe che si rispetti, decide di accettare la sfida.

Si presenta dalla Sfinge che gli propone l’agognato enigma. Ora, chi legge potrebbe rimanere deluso dall’indovinello, dato che la maggior parte di voi già lo conoscerà. Con tutta probabilità gli sarà stato proposto dal compagno di banco delle elementari, invidioso di aver subito quella rete nel calcetto dell’intervallo e desideroso di una rivalsa intellettuale; o cose simili. Niente di strano, visto che il giochino ha la bellezza di più di 2400 anni, e ormai è conosciuto un po’ da tutti. Più o meno recita così: “C’è un essere che cammina sulla terra prima con quattro zampe, poi con due e infine con tre. Quando il numero delle zampe è maggiore, minore è la sua forza”. Questa, all’incirca, la versione di Sofocle, mentre per altre fonti la creatura “cammina all’alba con quattro zampe, a mezzogiorno con due e al tramonto con tre”. E le varianti sono più o meno infinite.

Naturalmente Edipo sa la risposta: l’essere è l’uomo, che da neonato cammina a quattro zampe (all’alba della vita), da adulto con due (mezzogiorno) e da vecchio con tre (tramonto), dato che si aiuta con un bastone. Da neonato e vecchio, chiaramente, la sua forza è minore.
La povera Sfinge non regge all’onta dell’essere stata superata sul piano dell’intelligenza, e si getta da una rupe (in altre versioni è l’eroe stesso a uccidere il mostro). Il cervello dell’uomo che trionfa sulla bestialità; o forse sul divino stesso, visto che la Sfinge era figlia della Chimera e del cane Ortro, a loro volta figli del titano (quindi una divinità ancestrale) Tifone e di Echidna, la vipera, mezza donna di grande bellezza, mezzo rettile maculato.

Edipo finisce per sposare la regina, con la quale ha dei figli. Solo in seguito scoprirà che in realtà Laio era suo padre. L’ex re di Tebe, dopo aver consultato il solito Oracolo di Delfi anni prima, aveva deciso di liberarsi del figlio: era stato predetto che il sovrano di Tebe sarebbe stato ucciso dalla sua prole. E così, senza saperlo, Edipo aveva finito per sposare la propria madre, uccidere il padre e generare dei figli che sono anche suoi fratelli, come recitava la profezia.
zara90
00domenica 9 settembre 2007 15:54
Misteri d'Egitto
Abbiamo già accennato al fatto che la Sfinge è un animale mitologico di origini egizie, molto rappresentato nei templi e nelle statue ornamentali. Ha sempre corpo di leone, e testa di pecora o ariete; più raramente di falco. Al contrario della sua versione greca, di solito non ha le ali. La maggior parte degli studiosi collocano la sua invenzione durante l’Antico Regno, fra la III e la VI Dinastia, cioè all’incirca fra il 2700 e il 2150 a. C. Non gli viene attribuito un significato allegorico preciso, se non il fatto che il corpo leonino l’associa a ciò che più di positivo c’è nella cultura dell’Antico Egitto: il Sole, del quale il felino è uno dei tanti simboli. Durante il Nuovo Regno (1570–1070 a.C.) le Sfigni tendono ad essere associate con Hor-em-akhet, il dio Horus all’Orizzonte.
Quando ha testa di uomo si dice Andorsfinge, testa d’ariete Criosfinge e testa di falco Hierocosfinge. Un esempio di Criosfingi sono le magnifiche statue che accolgono ancora oggi i visitatori dello spettacolare Tempio di Karnak a Luxor.
Ma, naturalmente, la più famosa Androsfinge di tutti i tempi è la grande Sfinge della Piana di Giza.
zara90
00domenica 9 settembre 2007 15:55
Meraviglia dell'uomo
A fianco della via per la Piramide di Cheope, sulla riva ovest del Nilo, troneggia quella che tutti conosciamo semplicemente come “La Sfinge”, la più grande statua monolitica del mondo, coi suoi 57 metri di lunghezza, 6 di larghezza e 20 di altezza.
Diciamo subito che la datazione precisa della sua realizzazione è incerta, e soggetta a controversie. In linea i massima la si fa risalire al terzo millennio a. C.

In genere il volto raffigurato viene attribuito al Faraone Kefren della IV Dinastia, anche se qualcuno vuole la nostra meravigliosa statua come la rappresentazione di Cheope, costrita dal figlio del faraone, Djedefra, anteriore a Kefren. Molto presto nella sua storia, la Sfinge fu ricoperta dalle sabbie del deserto. Pare che intorno a XV secolo a.C. il faraone Thutmose IV decise di liberarla. Una stele di granito fra le zampe della statua testimonia l’impresa. Il naso mancante pare sia da far risalire al XIV secolo d.C., mentre fonti non troppo confermate attribuiscono altri danni ai soldati napoleonici, che pare la usassero come bersaglio. O se amate il fumetto francese, potete dare al colpa a Obelix, che stacca la notevole appendice della statua in Asterix e Cleopatra.
Le operazioni hanno portato alla luce il monumento si sono concluse nel 1925, a opera di Gaston Maspero.

Col termine Sfinge vengono designate anche le statue dell’antica Assiria raffiguranti tori con teste reali, o in genere tutte quelle rappresentazioni neoclassiche o rococo di animali con teste umane. Sfinge è diventato un termine generico per designare insomma le creature fantastiche dal volto umano e il corpo animale; ma le sue origini restano greco-egizie.

zara90
00domenica 9 settembre 2007 15:56
Un viso e un corpo da cinema, un cervello da enigmista
Un animale affascinante come la Sfinge, con tutto il suo corredo enigmistico, non può che aver trovato larga rappresentazione al cinema e nella letteratura fantastica moderna, pur non apparendo mai come vera protagonista. C’è naturalmente nella serie di giochi di ruolo di Dungeons & Dragons e nel gioco di carte collezionabili Magic the Gathering. Compare nell’elenco delle Creature Fantastiche di J.K. Rowling, e nella quarta avventura letteraria del maghetto più famoso di tutti i tempi, in Harry Potter e il Calice di Fuoco. Pone al nostro eroe un enigma nel labirinto che funge da prova finale del Torneo Tremaghi. Il giovane eroe occhialuto può decidere se cambiare strada, ma se sbaglia l'enigma, verrà attaccato. Curiosamente, non compare nella versione cinematografica della storia.

Ci sono le Sfingi anche nella Storia Infinita di Michael Ende, romanzo diventato un film diretto da Wolfgang Petersen, nel 1984, spesso criticato, ma amatissimo da milioni di fan. Nella versione cinematografica, i mostri proteggono la prima porta dell’Oracolo, e uccidono con lo sguardo coloro che tentano di attraversarla. Si salva solo chi crede davvero in se stesso. La Storia Infinita letteraria, molto più ricca che sul grande schermo, ci presenta Sfingi ancora più simili al mito classico: si può passare solo nel caso in cui le Sfingi chiudano gli occhi. Altrimenti "emanano tutti gli enigmi del mondo e nessuno può sostenere quello sguardo".
fansdiLicia
00lunedì 10 settembre 2007 13:17
io ho letto Edipo Re...bello, anche se difficile e qui la sfinge c'entra molto. Ha sempre rappresentato l'intelligenza e presenta anche ad Edipo un indovinello che cambierà radicalmente la sua vita-
williams74-93
00venerdì 5 ottobre 2007 20:08
wow......!!!
Kylia92
00mercoledì 17 ottobre 2007 18:55
Io ho fatto una versione di greco sull'indovinello della sfinge... [SM=g1343694] e mi era pure andata bene.. [SM=g1396966] se non chè quella scema ce l'ha annullata a tutti!!!!!!!! [SM=g1381672]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:30.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com