Sushel si girò di scatto.
Le venne incontro correndo e la cinse forte con le braccia senza preoccuparsi di farle male. Come mai le voleva così bene ed era stata così in pensiero per lei?! D'altronde la conosceva neanche da un giorno e pensandoci bene, era stata per colpa sua che suo marito era sparito.
- Oh, grazie al cielo Kelia, come stai?-
- Benissimo brava donna- la sua voce era stranamente mutata, era più matura, più coscienziosa.
- Chi ti ha rapito? Forza dimmelo-
- Nessuno, Sushel, perchè mai questa preoccupazione?- esclamò la bambina.
-Come perchè mai?- Sushel era sbalordita. Improvvisamente vide le pupille di Kelia dilatarsi e assumere un colore grigiastro.
- Kelia- urlò- che hai?? Rispondimi, che hai?-
- Niente- rispose Kelia- perchè mai questa preoccupazione?- Era pallida, la bamina, pallida e palesemente stanca.
- Perchè sei venuta qui?- chiese con tono preoccupato misto a lieve ira.
- Perchè papà mi ha detto di andare al tempio- ora sembrava essere di nuovo una bambina, una dolce bambina che soffre.