Scriviamo una Storia tutti insieme

Era distrutta, amareggiata, abbattuta. Il marito perduto, la bambina scomparsa l'avevano sconvolta. Inoltre Kelia era scomparsa all'improvviso senza che lei se ne accorgesse. Era tutto colpa sua. Aveva lasciato andare da solo il marito, senza che lo convincesse ad aiutarlo con le sue forti arti magiche. Si era spregiudicamente abbandonata ad un profondo sonno, lasciando la bambina in pericolo e libera di esser catturata da quei mostri senza cuore.
Era sul punto di cedere e di sdraiarsi sull'erba umida e in parte innevata e di lasciare che il mondo scorra senza di lei e che lei non si prendesse e si sorbisse tutte le sciagure e le pesanti conseguenze delle sue azioni. Ma il ricordo del bacio dato al marito la sera prima e il riaffiorare nella mente di quello sguardo perduto e sconvolto della bambina la rianimò.
Si alzò e corse con determinazione verso il villaggio Sushanari.

La bambina in realtà non era molto lontana.
Nella notte, animata da uno strano potere, si era alzata e velocemente si era diretta nel folto di una foresta (quale non ricordava più).
La voce le aveva ordinato di raggiungere il tempio e per ora questo era l'obbiettivo che doveva completare, ma poi? Cos'altro le avrebbe fatto fare?

Arrivò in un'altra radura.
Appena scostò un ramo per entrarvi vide il tempio.
Era grande e maestoso, ma rovinato e smussato dagli anni. Le piante circondavano la costruzione e nelle pietre si notavano profonde crepe. Aveva una strana forma geometrica, un susseguirsi di parti cubiche e parti sferiche. C'era una scala che portava al portone centrale, un immenso portone di legno scuro e con strani affigi.
Kelia si sedette su un cubo di pietra, probabilmente ciò che restava di una colonna, quando...

la voce riprese a parlarle:- Sei arrivata finalmente-
-come mi hai ordinato
-E' strano che abbiano deciso di usare una bambina così piccola
-Il mio corpo è di bambina.. ma.. non sono certa di esserlo veramente.. cioè insomma.. tu sai cosa intendo
-Si.. l'essere speciali spesso può rappresentare un peso
-Non so se io voglio portarlo
-Non puoi decidere è il tuo destino Kelia
La bambina si rialzò dalla roccia sconcertata.
Quale futuro l'attendeva?

Ragazzi miei mi è stato precisamente ordinato di scrivere nuove regole per questa sezione, quindi prestate molte attenzione:
-Devono essere messe le maiuscole nei punti giusti
-Devono essere inseriti tutti gli accenti (Non sono un optional)
-Deve essere inserita una punteggiatura giusta
Insomma rispettate la grammatica e la sintassi se no ci saranno severi provvedimenti


Mi raccomando!

Era ora di pranzo quando Sushel si decise di fare una sosta, ma più pensava al pericolo che correvano il suo caro marito e la bambina che aveva salvato e più cadeva nella demoralizzazione. Poco prima aveva scoperto una radura con un bellissimo ed antico tempio al centro. La speranza l'aveva rianimata. O la bambina voleva solamente sfogarsi e distrarsi da quel crudele destino e quindi aveva deciso di giocare nel tempio, o questo era stato opportunatamente il luogo dove i rapitori tenevano la bambina. Ma più osservava quel tempio più qualche ricordo riaffiorava in lei.
Si certo, ricordo pensò Sushel , questo è il luogo maledetto della foresta. -Oh no,- esclamò - se la bambina si è spinta fin dentro il tempio corre seri pericoli-

Quando Sushel entrò nel tempio si sentì subito rinvigorita dalle stanchezze della notte e del giorno passati. Era ora di pranzo, non sapeva il motivo, ma era entrata con sforzo, tutto in lei voleva in qualche modo...aspettare il buio, era una sensazione mai provata e la eccitava e spaventava allo stesso tempo.
L'interno del tempio era spazioso anche se dall'esterno si notava che non conteneva grandi sale. I lati erano spogli di fregi o abbellimenti, sembrava essere stato depredato, ma guardando attentamente si notava una cosa singolare. Il tempio non sembrava per niente abbandonato, anzi si notava una certa cura in quel vuoto, come se qualcuno si fosse impegnato nel tenerlo spoglio e pulito.
Un rumore ruppe il filo dei suoi pensieri- Da dove viene?, pensò- Ancora.
Non si riusciva a capire da dove provenissero.


EDIT: nn scambiare Kelia per Sushel

All'improvviso di nuovo il rumore. Questa volta riuscì a capire da dove proveniva. Si spostò verso sinistra e il rumore si ripeté, più forte, ma non proveniva più dal posto di prima. Quindi Sushel si diresse verso la fonte del rumore, ma questa si spostò di nuovo. Seguitò così fino a quando Sushel si ritrovò nel centro esatto del tempio. Notò che sul tetto c'era un foro circolare da cui filtrava un raggio di sole che andava a posarsi su un piedistallo.


EDIT: la donna si chiama Sushel, non Kelia, ossia la bambina
Attento agli accenti e non è notte, ma giorno

-Guarda te in che guaio mi sono andata a cacciare!- borbottò tra se, mentre una sensazione di paura cominciava a prendere su di lei il sopravvento. Che cosa stava facendo? Non conosceva così bene quel luogo per arrischiarsi di andare troppo avanti! Eppure.. aveva il presentimento che qualcosa di grande stava accadendo in quel luogo.
-Questo raggio di sole...- pensò- ha qualcosa di bizzarro... perchè mai il raggio colpisce il centro di questo oggetto! Meglio usare prudenza! Non si sa mai che possa fare scattare qualche trappola!-
-Sushel! Che fai qui?- disse la bambina comparendo alle sue spalle e quindi spaventandola.

Sushel si girò di scatto.
Le venne incontro correndo e la cinse forte con le braccia senza preoccuparsi di farle male. Come mai le voleva così bene ed era stata così in pensiero per lei?! D'altronde la conosceva neanche da un giorno e pensandoci bene, era stata per colpa sua che suo marito era sparito.
- Oh, grazie al cielo Kelia, come stai?-
- Benissimo brava donna- la sua voce era stranamente mutata, era più matura, più coscienziosa.
- Chi ti ha rapito? Forza dimmelo-
- Nessuno, Sushel, perchè mai questa preoccupazione?- esclamò la bambina.
-Come perchè mai?- Sushel era sbalordita. Improvvisamente vide le pupille di Kelia dilatarsi e assumere un colore grigiastro.
- Kelia- urlò- che hai?? Rispondimi, che hai?-
- Niente- rispose Kelia- perchè mai questa preoccupazione?- Era pallida, la bamina, pallida e palesemente stanca.
- Perchè sei venuta qui?- chiese con tono preoccupato misto a lieve ira.
- Perchè papà mi ha detto di andare al tempio- ora sembrava essere di nuovo una bambina, una dolce bambina che soffre.

-Come sarebbe a dire papà?-disse Sushel con stupore.
-Tuo papà è sopravvissuto?-
-No scherzavo-disse Kelia come per scusarsi con qualcuno per avere rivelato un segreto.
-Va bene, ma ora andiamo, questo posto mi rende irrequieta-
In realta Sushel non era per niente convinta, pensava che c'era di sicuro qualcosa sotto, ma non voleva allarmare Kelia con domande superflue.

- No - esclamò Kelia quando erano sulla soglia del portone.
- Perchè?- disse quasi urlando e disperata la donna
- Perchè me lo sta chiedendo papà e io faccio quello che mi dice papà-
- Ma dobbiamo andar via da qui- Sushel vide le pupille della bambina dilatarsi e mutare nuovamente colore e ciò la preoccupò. Improvvisamente Kelia prese a correre verso l'interno, più precisamente laddove il raggio di sole illuminava l'oggetto. Sushel la seguì correndo e la prese per il braccio, ma ecco che spuntò improvvisamente un'ombra, che si gettò sulla donna. L'ombra mutò forma e divenne mentre era in volo, un corpo concreto, tangibile, un essere, un mostro. Portava una lancia in mano,che le puntò addosso, provabilmente era la guardia del tempio
- Uccidila - ordinò imperiosa la bambina- mi vuole fermare e avrà pegno di ciò che ha osato fare-
Sushel era terrorizzata e pavida. Cosa le era preso? Fino a pochi momenti prima, nella stessa notte precedente, era solamente una bambina piagniucolona e disperata, e ora stava ordinando a un terribile mostro dalla faccia irreale e contorta, di ucciderla.
- No, non puoi farlo. Kelia, guardami in faccia. Io ti ho salvato e protetto, perchè mai dovresti uccidermi?-
Kelia assunse un sorriso malefico- Oh si certo, hai ragione, mi hai salvato e hai salvato anche la mia dolce bambina. Ma ora me la volevi portar via e per questo nn potrai non subire una dolorosa conseguenza-
Aveva in mano quell'oggetto strano, che ora vedeva palesemente cos'era. Un pugnale. Lo teneva stretto in petto, come se le conferisse una forza esterna.

Calò un silenzio carico di tensione.
Sushel non sapeva cosa fare, a quanto aveva capito la bambina comunicava con il padre tramite il coltello, e il padre poteva prendere possesso del corpo a piacimento.
Questa storia non le piaceva per niente.
-Ho deciso-disse il padre di Kelia
-Ti risparmierò, in fondo ti devo la vita di mia figlia-
-Si, ma...-cerco di dire Sushel ma fu subito azzittita.
-Non fare domande e corri fuori, non farmi ripensare alla mia decisione, potrei trovare argomentazioni contro di te.-
Sushel non ebbe altro da fare che uscire dal tempio.
Devo trovarlo, e in fretta anche...

Mentre stava camminando si fermò di scatto: come aveva potuto lasciare in quel luogo orribile la bambina! Cosa diavolo le era saltato in mente! Se le fosse successo qualcosa di brutto non se lo sarebbe mai perdonato.
E così di corsa ritornò nello stesso luogo. Il guardiano e Kelia armeggiavano su una specie di altare con il pugnale.
-Ancora qui sei!- esclamò la voce malevola vedendo la donna
-Papà non farle tanto male!- piagnucolò ritornando con voce da bambina
-Deve essere punita!- riprese la voce più grave
-Oh santi numi!- esclamò la donna ormai con le spalle al muro e con la lancia del guardiano puntata alla gola
-Papà ti prego! Lei è stata tanto gentile con me!
Kelia mutò di nuovo voce:-Mai nessuno aveva osato tanta impertinenza nei miei confronti!
-Ma papà! Se le fai male allora mi faccio male anche io! Così tu non ci sei più!
-Okay restiamo calmi... tu vattene subito di qui! E se mai racconterai qualcosa! Sarà dura la mia punizione!
In quello stesso momento in cui venivano proferite queste parole il guardiano scomparve e la bambina svenne.

Sushel portò lo sguardo verso il portone, dove aveva udito uno strano rumore. Ciò che vide la fece trasalire di gioia. Un uomo, vigoroso e maestoso nell'aspetto e con lo sguardo duro e penetrabile, puntava ambedue le mani verso la bambina, ora svenuta. Poi borbottò qualcosa e improvvisamente il pugnale che prima la bambina teneva stretto a se, venne lanciato nelle mani dell'uomo.

-Questo è meglio se lo prendo io ora- pensò ad alta voce ritirando l'oggetto in una sacca.
-Mio dio! Sei vivo! Per un momento.. ho pensato.. ho creduto.. non tornavi...- Sushel si gettò tra le braccia dell'uomo.
-Ma cosa è successo? Dove sei stato?- continuò con lacrime di gioia che le scendevano copiose dagli occhi.
-Ci sarà tempo per raccontarlo, ora usciamo di qui...-
-E della bambina che ne facciamo?- indicò con il dito il corpicino steso sul duro pavimento del tempio.
-Portiamola con noi... dobbiamo fare luce sul mistero che la circonda...-

Era ormai da molto che camminavano ma la bambina non si era ancora ripresa.
C'era silenzio, tutti e due avevano bisogno di pensare a cosa era successo. Quegli avvenimenti li avevano presi così alla sprovvista che non erano ancora riusciti a collegarli e ha capire cosa cavolo succedeva.
Mentre pensavano, concentrati, la bambina emise un suono.
Si fermarono e la posarono a terra.
La bambina riprese lentamente i sensi e subito dopo spalancò gli occhi spaventata. Ma si calmò subito vedendo meglio i due.
-Cosa avete fatto a papà?-
-Niente, niente, sta tranquilla...- disse la donna accarezzandola.
Intervenne il marito dicendo-Chi ti ha condotto al tempio?-
-Il papà-
-E dov'è tuo papà?-
-Non lo so, sento solo la sua voce-
-Come pensavo, la bambina e posseduta dallo spirito del padre-
-Quindi lui è dentro di lei?-
-Si, e può prendere il controllo del corpo con un oggetto che abbia un sigillo, un sigillo posto dal padre stesso...-
-Il pugnale...-
-Esatto...-

-Ma allora.. cosa possiamo fare per lei!- esclamò la maga sedendosi un attimo accanto alla bambina.
-Per ora possiamo solo tenerla lontana dai sigilli...
-Ma... ce ne potrebbero essere molti altri! Non è un caso che l'abbia fatta andare al tempio... doveva aver già predisposto tutto!
Facendo un sospiro si sedette anche lui.
-Questo ormai c'è chiaro... non sappiamo piuttosto di che natura sia lo spirito che la possiede...- disse l'uomo tirando fuori il pugnale.
-Per me quello me lo dovresti dare...- disse la bambina con voce ingenua e poi continuò:- Sai.. mio papà quando si arrabbia diventa molto brutto e cattivo...-
-Dimmi Kelia.. tu hai mai visto come è fatto?- le chiese la donna prendendola tra le braccia
-A volte quando dormo mi pare di vederlo... ma appena mi sveglio non ricordo più niente...-
-Mmm la questione si complica- sentenziò il mago
-Torniamo per ora alla casa in campagna... lì saremmo più calmi e potremmo riflettere meglio con la pancia piena- e così tutti e tre si rialzarono dirigendosi al luogo stabilito.

Prima ancora che la vista potesse confermare, furono raggiunti da un forte odore acre.
Subito si misero a correre.
Appena entrati nella radura dove si trovava la casa, la donna cadde in ginocchio, le gambe avevano ceduto, ma non era stata la stanchezza a farla cadere.
La casetta era in fiamme come tutto ciò che la circondava un tempo.
L'orto ben curato, la piccola quercia che avevano piantato insieme...
Anche gli occhi cedettero a quella vista e la donna scoppiò a piangere.
L'uomo le si affiancò e la confortò con le sue di lacrime.

-Perchè... perchè anche questo!- disse singhiozzando Sushel
-Mi dispiace cara... probabilmente quegli esseri dopo aver fatto strage al villaggio hanno deciso di passare per la campagna....
-Il villaggio è distrutto?- disse stupita per ciò che aveva sentito
-Non del tutto... ma molte persone sono morte... per fortuna la guardia di difesa è arrivata in tempo per salvare qualcuno... non capisco che hanno aspettato per intervenire...
-Quindi è per questo che non sei tornato ieri...
-Già
-Dobbiamo andarcene di qui?
-E' meglio.. non si sa mai che ne sia rimasto qualcuno